TRE
Étienne, Nina e Adrien, all'età di dieci anni, si trovano a scuola nella stessa classe. Qui stringono un’amicizia così forte e indissolubile, che li accompagnerà per il resto della loro esistenza. I ragazzi sono dei moderni moschettieri: Tre è l’espressione di un legame tra individui con storie, caratteri, sensibilità completamente diversi, che però, uniti, sprigionano una forza tale da renderli capaci di attraversare ogni difficoltà con gemellare partecipazione. In virtù di questo affetto superano non solo gli ostacoli della vita, ma quelli posti dalle loro stesse fragilità. Per la verità i protagonisti sono quattro: Virginie, con la sua voce narrante, diviene poco alla volta parte integrante dell’identità di Tre.
Valerie
Perrin, anche in questa sua terza opera, si avvale con grande perizia di un
doppio registro cronologico, raccontando una storia nella storia. Partendo dal
1987 e dal 2017, dondola i personaggi tra passato
e presente. Sono sempre loro, riconoscibili e riconducibili a fatti che ne
determinano la crescita e le scelte. Le loro strade, sebbene si snodino lungo direzioni
diverse, in realtà non si separano mai.
Il
libro celebra la fratellanza dei tre senza ipocrisie, né luoghi comuni. Le
persone semplicemente SONO, pertanto si rivelano nella loro imbarazzante nudità:
promettono e non mantengono, sbagliano, deludono, appassiscono ma nell’amore
dell’amicizia rifioriscono.
Per
chi, come me, crede alla sacralità di questo tipo di relazione, sarà certo
emozionante leggere questi passaggi:
dalla
lettera di Étienne e Adrian al matrimonio di Nina:
“Carissima Nina,
noi non abbiamo alcun ricordo che risalga a prima di te. Ci siamo conosciuti
quando avevamo dieci anni, è vero ma i ricordi prima di te non esistono. Tu sei
l’inizio. Sei la brava scolara, l’amica, la sorella, la nostra luce. E non la
luce di una torcia elettrica, no sei l’astro, l’asteroide, l’unica, il fiume,
il nostro anello di congiunzione. Tre. Siamo cresciuti in tre”.
Quando
Étienne riappare dopo un lungo silenzio:
“Ha un’aria stanca. Si è tolto il cappuccio ma non il
giaccone. Ancora non riesco a credere di essere nella stessa stanza con lui.
Certe volte viviamo cose talmente immaginate o temute che, quando succedono, non
riusciamo ad afferrarle. Ne restiamo come al di fuori”.
“Siamo come quei fratelli che si ritrovano dopo una
separazione e hanno esattamente gli stessi riflessi di prima. Basta liberare
gli adulti che sono stati bambini insieme e subito torna a galla l’infanzia.”
È un romanzo
avvincente e appassionante, che coinvolge l’empatia del lettore con tensione
crescente. Amo le storie di Valerie Perrin, il suo linguaggio, i personaggi
forti e graffiati, fragili e delicati, capaci di rinascere nello sterco senza sporcarsi.
Il destino non fa sconti, ma i puri, i suoi puri si salvano e risorgono.
Senza
fretta e con immensa stima aspetto il suo prossimo libro.
Voto: 9+
Grazie
ValeriePerrin GraziE
Le
anime gemelle si incontrano in una dimensione senza tempo per questo “sembra”
sempre come “il primo giorno”.
Pierantonio Orza
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