INCLASSIFICABILE
PER LA TROPPA BELLEZZA
“Non è miliardi di miliardi il numero più grande che ci
sia.
Il numero più grande è due”
Come
si fa a spiegare la poesia? Gli esseri umani di solito tentano con le parole e
con i gesti di manifestare quello che sentono e pensano. Fabrizio Caramagna fa
ben altro. Il suo libro è inclassificabile per la troppa bellezza. Si tratta di
un romanzo poetico, apparentemente veloce da leggere, in realtà così penetrante
nelle pieghe più recondite dello spirito del lettore, che il tempo si dilata e
dopo una prima lettura, ne subentra una seconda, poi la selezione delle pagine
più belle fino alla trascrizione di esse.
“Non esiste la solitudine
stai sempre preparando un incontro
con qualcuno là fuori
anche se non lo sai”
Il
poeta racconta la storia più ordinaria per eccellenza: un amore. Ciascuna
relazione amorosa si compone di incontri, innamoramenti, attese,
frequentazioni, separazioni, ricongiungimenti … crisi, abbandoni reali o apparenti
e finali lieti o tristi. Ciò che rende rilevante un rapporto è l’unicità che lo
contraddistingue. Sebbene la letteratura sia traboccante di romanzi magistralmente
scritti, Fabrizio Caramagna eccelle nell’arte di spiegare in strofe emozioni e
situazioni che sono incomprensibili e indecifrabili. Costui è un mago dell’anima
prima che del linguaggio: come un compositore egli descrive tutto un mondo, un
sentimento o una visione della vita in pochissimi versi. Ricama immagini,
sensazioni, natura e oggetti sulla trama semplicissima ed essenziale fatta dall’esperienza
dei suoi protagonisti. Su ogni singolo foglio il tempo si ferma. Il cuore resta
sospeso ad indagare se stesso e il proprio ovattato battito, fino a scoprire qualcosa
di nuovo che lo riguarda.
Questo
testo strano e straordinario, se accolto con sagace predisposizione, è
paragonabile ad una sessione di psicoterapia: aggiunge, completa o forse rende
edotti sui pezzi mancanti.
Eccco
alcuni passaggi che giustificano il mio pacatissimo entusiasmo:
“Ci sono persone che entrano nella tua vita
per farti felice
e altre per cambiare la tua idea di felicità.
E non è la stessa cosa”
“E adesso che tu sei partita e io sono solo.
Nessun’altra cosa fa il rumore di un vetro
spezzato
come pensare a te dopo mezzanotte”
“Sbagli tutto” disse il buon senso al cuore. Prima
devi costruire il lieto fine e solo dopo scriverai
la storia. Se inverti l’ordine perderai sempre.
Ma il cuore sapeva che quel lieto fine esisteva già,
in qualche parte dell’universo.
E decise di andarlo a cercare”
Quelle
di Caramagna sono delle pitture dal tratto breve, deciso e dal colore intenso. La
mia meraviglia è rimasta catturata dalle sue trasfigurazioni, dalla capacità di
rappresentare i momenti e gli eventi in qualcosa che la realtà non potrebbe mai
raggiungere. Eppure, le visioni che ne derivano sono ancora più tangibili ed
autentiche di essa.
“L’unica cosa che porto in tasca è una manciata
di stelle.
E dovreste vedere i suoi occhi quando apro
le mani e le lascio correre invisibili sui prati.”
“Tra un battito e l’altro c’è stata una lunghissima
pausa.
È perché il cuore ha visto i tuoi occhi e si è girato
e ha sorriso a tutti gli organi vicini”
“Hai sentito un brivido sulla tua spina dorsale
Proprio qui vicino alle scapole.
Una farfalla sta provando le tue ali e volteggia
felice nel prato
e si chiede perché non torni a usarle.”
Leggendo questo libro,
parecchie volte mi è venuta alla mente una lirica di Alda
Merini, dal titolo Terra d’Amore:
“Io non ho bisogno di denaro/ ho bisogno di sentimenti/ di parole, di parole
scelte sapientemente/ di fiori, detti pensieri…” Meglio di me, la grandezza di
una poetessa, spiega ciò che ho letto: fiori detti pensieri.
“Il tuo cuore è infranto
Ma sotto cumuli di macerie
c’è un piccolo fiore luminoso
cha ha la vibrazione di una farfalla bianca.
Un saggio un giorno mi disse
il nome di quel fiore
“credi sempre nel futuro”
“Te lo chiedo nel caso non riuscissimo più
a incontrarci in questa vita:
tu ce l’hai un piano per far pace nella prossima
vero?”
“Ci sono momenti in cui la delusione viene a cercarti
l’anima come fanno i suonatori con i tasti musicali,
e più i tasti sono ampi e profondi e più basta una sola
parola
o un gesto a far risuonare dentro di te una musica
che non vorresti mai sentire”
E infine uno dei miei
preferiti
“A volte due persone
per combaciare devono prima rompersi in mille pezzi”.
Ho esordito definendo
questo libro inclassificabile per la troppa bellezza, pertanto
il mio voto è 11,12,13 …
100 e lode
Grazie FABRIZIO
CARAMAGNA Grazie
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