domenica, ottobre 09, 2022

SE MI GUARDI ESISTO. FABRIZIO CARAMAGNA


Sebbene abbia amato questo libro non meno del precedente, ho incontrato uno scrittore diverso. Le emozioni scaturite dagli incontri con il mondo esterno indagano un doppio orizzonte, fatto di luci ma anche di ombre. Dell’opera “Il numero più grande è due” mi avevano rapita le immagini piene di colore, l’eco delle risate, il sentire innocente di qualcuno che a braccia aperte corre verso la vita. In “Se mi guardi esisto” l’autore sembra il fratello maggiore dell’uomo che aveva scritto il romanzo precedente. Pur con lo stesso animo e la stessa gentilezza, indaga i misteri dell’universo con la consapevolezza di chi ha sofferto, di chi, pur frantumandosi in mille pezzi, si ricompone, di chi ha la forza di stare nel dolore e da quell’abisso nuotare senza fretta verso la superficie.

«Come si chiama quella parte del nostro corpo che ha la pelle troppo delicata, che quando esce nel mondo si deve proteggere dagli urti, dai colpi improvvisi, dagli strattoni, persino dal freddo e dalle vibrazioni delle parole? Sensibilità. Si chiama sensibilità».

Nella moltitudine dei volti anonimi che incontriamo ogni giorno si celano terre inesplorate, individui sconosciuti che forse potrebbero incastrarsi con le nostre esistenze. Se solo lo sapessimo!

«… a volte penso a quanti sguardi ci sono là fuori, che si perdono così, senza una parola, un gesto, un incontro. Il mondo è uno spreco di sguardi».

«Ma quanto ci metti a venire da me? Io non so nemmeno da quanto ti aspetto… Facciamo un gioco. Io non ti cerco più e tu mi accadi adesso».

Mi piace questa urgenza di conoscere chi ci è destinato. Che cosa starà facendo in questo momento, quali eventi lo stanno preparando al nostro primo prossimo appuntamento. Alla mercé di un fato dispettoso, di un tempo che non risponde, dobbiamo aspettare. Del resto, la rivelazione di un mistero esige una grande prova di pazienza. Siamo così abituati a riporre le nostre certezze nella scienza, che pare inconcepibile non sapere come, dove, quando e se qualcosa avrà luogo.

Nondimeno siamo così dipendenti dalla tecnologia, che cercando di piacere più agli altri che a noi stessi, dimentichiamo la differenza tra l’autentico e il falso.

«Potete fotografarvi in mille modi, da ogni angolatura con ogni filtro e ritocco ed effetto luce.

Ma il cuore quando incontra un altro cuore è l’unico apparecchio fotografico affidabile».

L’originale è sempre imperfetto, nascosta nelle sue crepe la forza travolgente della bellezza che l’amore subito riconosce.  

«Mi piaci perché hai la bellezza dei vetri rotti, delle cicatrici sulla pelle, delle copertine rovinate dei libri, dei fili aggrovigliati. C’è tanta luce dentro».

Tutti spettinati, riparati dai nostri cocci spezzati e ancora mirabilmente integri. Nonostante le peggiori cadute, le perdite anzitempo, le ferite di guerra, il messaggio forte, chiaro e rimbombante è quello di non arrendersi, di continuare ostinatamente, e malgrado tutto, a lasciare di noi e per noi qualcosa di buono.

«… L’importante non è sapere, ma cercare

Conta scrivere ogni giorno sul quaderno della vita

E farlo con una bella calligrafia.

Conta creare legami,

conta donare parole e atti di gentilezza.

Conta andare avanti e seminare

e seminare ancora».

 

Fabrizio Caramagna è un mago gentile che trasforma in meraviglia tutto ciò che ci circonda. Eppure, nonostante i suoi superpoteri, credo che nella prima pagina dei suoi libri si dovrebbe scrivere: "Fragile. Per favore maneggiare con cura".


Grazie FrabrizioCaramagna Grazie👏

 

Voto: da 11 in su fino all’infinito

 

“Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi
Solo i sogni che non fanno svegliare”

“Sì. Vostro Onore, ma li voglio più grandi”

La canzone del padre, Fabrizio de André

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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