martedì, settembre 23, 2025

TUTTO IL BELLO CHE CI ASPETTA di L. Gentile


Quando tutto intorno a te pare grigio e smorto, se guardi bene c’è sempre qualcosa, magari di piccolo, che invece brilla, e non bisogna permettere che passi inosservato.

TRAMA

Selene, una donna trentacinquenne, lascia improvvisamente Milano con tutti i problemi che lì la opprimono. Una sera, d’impulso, abbandona la pizza sul tavolo della cucina, afferra le chiavi della macchina, chiude la porta e parte. Lascia tutto com’è, per raggiungere l’unico luogo che per lei sia stato davvero casa: un borgo nel cuore della Puglia. Qui, con gioiosa lentezza, accadono cose; una lunga serie di incontri e riflessioni portano la donna a cambiare il proprio sguardo e a riscoprire il valore delle cose semplici.

COMMENTO 

Il bello di questa lettura sta nel proprio flusso. All’inizio, la storia procede al rallentatore perché la sua protagonista è ferma: incapace di reagire a una routine che non la rappresenta e che lei neppure avrebbe scelto, appare esitante, passiva, prigioniera delle proprie insicurezze.

"Qual è stato il vostro ultimo giorno felice?"

Improvvisamente, Selene realizza che c’è un luogo geografico, uno spazio felice appeso ai ricordi dell’adolescenza, che la sta aspettando. Ed ecco la svolta che dà nuova linfa alla narrazione.

Dal momento in cui la macchina vira verso il sud, il racconto prende ritmo e avvince.

Il soggiorno in Puglia non è una vacanza e neppure una fuga. È piuttosto una presa di coscienza. Come se per andare avanti fosse necessario prendere le distanze, guardando le cose da una prospettiva diversa.

Confrontarsi con i luoghi e le persone che li hanno abitati significa ritrovare la forza per costruire un presente diverso e più autentico.

E forse è questo il messaggio più semplice e luminoso del libro: per andare avanti, a volte, dobbiamo tornare dove siamo stati felici, per ricordarci chi siamo davvero.

"Non smetteremo di esplorare, e la fine di tutte le nostre esplorazioni sarà arrivare dove siamo partiti e conoscere quel luogo per la prima volta." 
T.S. Eliot


Liebe Leserinnen und liebe Leser,
hier folgt die Übersetzung meines Blogposts ins Deutsche

Alles Schöne, das auf uns wartet

"Wenn alles um dich herum grau und leblos wirkt, gibt es, wenn man genau hinschaut, immer etwas vielleicht nur Kleines, das glänzt. Und man sollte nicht zulassen, dass es unbeachtet bleibt."

Handlung

Selene, eine dreißigjährige Frau, verlässt plötzlich Mailand, gefangen in den alltäglichen Problemen, die sie dort bedrücken. Eines Abends, spontan, lässt sie die Pizza auf dem Küchentisch zurück, greift nach den Autoschlüsseln, schließt die Tür und fährt los. Sie lässt alles hinter sich, um den einen Ort zu erreichen, der für sie jemals wirklich Zuhause war: ein Dorf im Herzen Apuliens. Dort geschehen Dinge; eine Reihe von Begegnungen und nachdenklichen Momenten führen dazu, dass Selene ihre Sicht auf das Leben verändert und den Wert der einfachen Dinge wiederentdeckt.

Kommentar

Das Besondere an dieser Lektüre liegt in ihrem natürlichen Fluss. Am Anfang wirkt die Geschichte ruhig, denn die Protagonistin steht still: unfähig, auf eine Routine zu reagieren, die sie nicht erfüllt und die sie selbst nie gewählt hätte, erscheint sie zögerlich, passiv und gefangen in ihren eigenen Unsicherheiten.

Wann war euer letzter glücklicher Tag?”

Plötzlich wird Selene bewusst, dass es einen Ort gibt, einen glücklichen Raum, der in den Erinnerungen ihrer Jugend verankert ist und auf sie wartet. Genau hier beginnt die Wende, die der Erzählung neue Lebendigkeit verleiht.

Als das Auto in den Süden fährt, gewinnt die Geschichte an Tempo und fesselt den Leser.

Der Aufenthalt in Apulien ist weder Urlaub noch Flucht. Vielmehr ist es eine Reise zu sich selbst. Um voranzukommen, muss man manchmal Abstand gewinnen und die Dinge aus einer neuen Perspektive betrachten.

Die Auseinandersetzung mit Orten und Menschen, die dort gelebt haben, gibt die Kraft, eine Gegenwart zu gestalten, die authentischer und wahrhaftiger ist.

Vielleicht ist dies die einfachste und leuchtendste Botschaft des Buches: Um voranzukommen, müssen wir manchmal dorthin zurückkehren, wo wir glücklich waren, um uns daran zu erinnern, wer wir wirklich sind.

Wir werden das Erkunden nicht aufhören, und das Ende aller unserer Erkundungen wird es sein, dorthin zurückzukehren, wo wir begonnen haben, und diesen Ort zum ersten Mal zu erkennen.”
– T.S. Eliot


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