martedì, aprile 25, 2023

URRÀ PER LE MIE AMICHE

 


Spesso si frequentano delle persone che sembrano destinate a restare con noi a lungo. Eppure, capita che le incompatibilità non oltrepassino i primi ostacoli e che quegli occasionali compagni di viaggio spariscano. Ogni volta che inizio a coltivare un nuovo rapporto mi chiedo chissà cosa diventeremo un giorno… chissà dove saremo tra un anno… Non riesco neppure a quantificare il numero di individui che hanno attraversato la mia esistenza lasciando debolissime tracce. Come se il tempo fosse una stazione ferroviaria, ho visto volti arrivare e partire, sorrisi aperti e manine sventolate da lontano.

Le stagioni e i giorni ci impongono continui adattamenti e trasformazioni, quello che una volta ci corrispondeva, smette di rappresentarci. Pensiamo di non riconoscere più l’altro, in realtà siamo noi che ci troviamo già altrove, con un nuovo sentire e nuove visioni. Per questo, tante amicizie compiono straordinari cicli, si perdono ma se sono autentiche si ritrovano. Se finiscono, è possibile che quegli esseri umani abbiano terminato il loro compito con noi. Comunque siano andate le cose, possiamo farcene una ragione, comprendendo il senso di quell’incontro, imparando a scegliere a chi accostarci e da cosa dissociarci.

Nel perpetuo caos della vita io sono stata molto fortunata, perché ho avuto il privilegio di condividerla con delle donne eccezionali, che considero sorelle: sono stata ascoltata e accettata nelle mie fragilità con infinita pazienza. Le mie amiche hanno colmato in parecchie occasioni vuoti e mancanze, si sono prese cura non solo di me ma del mio intero mondo, integrandoci nel loro.

Tra queste anime belle c’è chi mi restituisce l’orizzonte ogni volta che lo perdo e contribuisce con una tale determinazione al mio successo, che se vinco, vinciamo in due e se perdo … non perdo. E ancora chi, nei momenti difficili, mette in luce le mie qualità, ricordandomi tutte le volte che sembrava impossibile e invece ce l’ho fatta …

Penso alla bellezza di stare insieme, al modo di parlare, di gesticolare, a quella speciale energia che unisce le persone che si vogliono bene, fino a farle rassomigliare benché non siano parenti. Anche se restassero anni senza vedersi, si ritroverebbero in una fraterna bolla, si guarderebbero con gli stessi occhi e riderebbero nello stesso modo.

Che tu sia nella mia vita da 38 anni, da 31, da 28 o da 5

Io ti ringrazio di esserci e naturalmente ti invito a rimanerci.

Rossana



DOMANI, DOMANI di Francesca Giannone

  Il romanzo si svolge nel Salento durante il biennio compreso tra l’estate del 1958 e quella del 1960. Lorenzo e Agnese gestiscono insiem...