domenica, febbraio 27, 2022

IL NUMERO PIÙ GRANDE È DUE. FABRIZIO CARAMAGNA

 

INCLASSIFICABILE PER LA TROPPA BELLEZZA

“Non è miliardi di miliardi il numero più grande che ci sia.

Il numero più grande è due”

 

Come si fa a spiegare la poesia? Gli esseri umani di solito tentano con le parole e con i gesti di manifestare quello che sentono e pensano. Fabrizio Caramagna fa ben altro. Il suo libro è inclassificabile per la troppa bellezza. Si tratta di un romanzo poetico, apparentemente veloce da leggere, in realtà così penetrante nelle pieghe più recondite dello spirito del lettore, che il tempo si dilata e dopo una prima lettura, ne subentra una seconda, poi la selezione delle pagine più belle fino alla trascrizione di esse.

“Non esiste la solitudine

stai sempre preparando un incontro

con qualcuno là fuori

anche se non lo sai”

 

Il poeta racconta la storia più ordinaria per eccellenza: un amore. Ciascuna relazione amorosa si compone di incontri, innamoramenti, attese, frequentazioni, separazioni, ricongiungimenti … crisi, abbandoni reali o apparenti e finali lieti o tristi. Ciò che rende rilevante un rapporto è l’unicità che lo contraddistingue. Sebbene la letteratura sia traboccante di romanzi magistralmente scritti, Fabrizio Caramagna eccelle nell’arte di spiegare in strofe emozioni e situazioni che sono incomprensibili e indecifrabili. Costui è un mago dell’anima prima che del linguaggio: come un compositore egli descrive tutto un mondo, un sentimento o una visione della vita in pochissimi versi. Ricama immagini, sensazioni, natura e oggetti sulla trama semplicissima ed essenziale fatta dall’esperienza dei suoi protagonisti. Su ogni singolo foglio il tempo si ferma. Il cuore resta sospeso ad indagare se stesso e il proprio ovattato battito, fino a scoprire qualcosa di nuovo che lo riguarda.

Questo testo strano e straordinario, se accolto con sagace predisposizione, è paragonabile ad una sessione di psicoterapia: aggiunge, completa o forse rende edotti sui pezzi mancanti.

Eccco alcuni passaggi che giustificano il mio pacatissimo entusiasmo:

 

“Ci sono persone che entrano nella tua vita

per farti felice

e altre per cambiare la tua idea di felicità.

E non è la stessa cosa”

 

“E adesso che tu sei partita e io sono solo.

Nessun’altra cosa fa il rumore di un vetro

spezzato

come pensare a te dopo mezzanotte”

 

“Sbagli tutto” disse il buon senso al cuore. Prima

devi costruire il lieto fine e solo dopo scriverai

la storia. Se inverti l’ordine perderai sempre.

Ma il cuore sapeva che quel lieto fine esisteva già,

in qualche parte dell’universo.

E decise di andarlo a cercare”

 

 

Quelle di Caramagna sono delle pitture dal tratto breve, deciso e dal colore intenso. La mia meraviglia è rimasta catturata dalle sue trasfigurazioni, dalla capacità di rappresentare i momenti e gli eventi in qualcosa che la realtà non potrebbe mai raggiungere. Eppure, le visioni che ne derivano sono ancora più tangibili ed autentiche di essa. 

“L’unica cosa che porto in tasca è una manciata

di stelle.

E dovreste vedere i suoi occhi quando apro

le mani e le lascio correre invisibili sui prati.”

 

“Tra un battito e l’altro c’è stata una lunghissima

pausa.

È perché il cuore ha visto i tuoi occhi e si è girato

e ha sorriso a tutti gli organi vicini”

 

“Hai sentito un brivido sulla tua spina dorsale

Proprio qui vicino alle scapole.

Una farfalla sta provando le tue ali e volteggia

felice nel prato

e si chiede perché non torni a usarle.”

 

 

Leggendo questo libro, parecchie volte mi è venuta alla mente una lirica di Alda

Merini, dal titolo Terra d’Amore: “Io non ho bisogno di denaro/ ho bisogno di sentimenti/ di parole, di parole scelte sapientemente/ di fiori, detti pensieri…” Meglio di me, la grandezza di una poetessa, spiega ciò che ho letto: fiori detti pensieri.

 

“Il tuo cuore è infranto

Ma sotto cumuli di macerie

c’è un piccolo fiore luminoso

cha ha la vibrazione di una farfalla bianca.

Un saggio un giorno mi disse

il nome di quel fiore

“credi sempre nel futuro”

 

“Te lo chiedo nel caso non riuscissimo più

a incontrarci in questa vita:

tu ce l’hai un piano per far pace nella prossima

vero?”

 

“Ci sono momenti in cui la delusione viene a cercarti

l’anima come fanno i suonatori con i tasti musicali,

e più i tasti sono ampi e profondi e più basta una sola parola

o un gesto a far risuonare dentro di te una musica

che non vorresti mai sentire”

 

E infine uno dei miei preferiti

 

“A volte due persone

per combaciare devono prima rompersi in mille pezzi”.

 

Ho esordito definendo questo libro inclassificabile per la troppa bellezza, pertanto

il mio voto è 11,12,13 … 100 e lode

 

Grazie FABRIZIO CARAMAGNA Grazie

 

 

 

 

giovedì, febbraio 10, 2022

TRE, VALÉRIE PERRIN

 


TRE

Étienne, Nina e Adrien, all'età di dieci anni, si trovano a scuola nella stessa classe. Qui stringono un’amicizia così forte e indissolubile, che li accompagnerà per il resto della loro esistenza. I ragazzi sono dei moderni moschettieri: Tre è l’espressione di un legame tra individui con storie, caratteri, sensibilità completamente diversi, che però, uniti, sprigionano una forza tale da renderli capaci di attraversare ogni difficoltà con gemellare partecipazione. In virtù di questo affetto superano non solo gli ostacoli della vita, ma quelli posti dalle loro stesse fragilità. Per la verità i protagonisti sono quattro: Virginie, con la sua voce narrante, diviene poco alla volta parte integrante dell’identità di Tre.

Valerie Perrin, anche in questa sua terza opera, si avvale con grande perizia di un doppio registro cronologico, raccontando una storia nella storia. Partendo dal 1987 e dal 2017, dondola i personaggi tra passato e presente. Sono sempre loro, riconoscibili e riconducibili a fatti che ne determinano la crescita e le scelte. Le loro strade, sebbene si snodino lungo direzioni diverse, in realtà non si separano mai.

Il libro celebra la fratellanza dei tre senza ipocrisie, né luoghi comuni. Le persone semplicemente SONO, pertanto si rivelano nella loro imbarazzante nudità: promettono e non mantengono, sbagliano, deludono, appassiscono ma nell’amore dell’amicizia rifioriscono.

Per chi, come me, crede alla sacralità di questo tipo di relazione, sarà certo emozionante leggere questi passaggi:

dalla lettera di Étienne e Adrian al matrimonio di Nina:

 “Carissima Nina, noi non abbiamo alcun ricordo che risalga a prima di te. Ci siamo conosciuti quando avevamo dieci anni, è vero ma i ricordi prima di te non esistono. Tu sei l’inizio. Sei la brava scolara, l’amica, la sorella, la nostra luce. E non la luce di una torcia elettrica, no sei l’astro, l’asteroide, l’unica, il fiume, il nostro anello di congiunzione. Tre. Siamo cresciuti in tre”.

Quando Étienne riappare dopo un lungo silenzio:

“Ha un’aria stanca. Si è tolto il cappuccio ma non il giaccone. Ancora non riesco a credere di essere nella stessa stanza con lui. Certe volte viviamo cose talmente immaginate o temute che, quando succedono, non riusciamo ad afferrarle. Ne restiamo come al di fuori”.

“Siamo come quei fratelli che si ritrovano dopo una separazione e hanno esattamente gli stessi riflessi di prima. Basta liberare gli adulti che sono stati bambini insieme e subito torna a galla l’infanzia.”

È un romanzo avvincente e appassionante, che coinvolge l’empatia del lettore con tensione crescente. Amo le storie di Valerie Perrin, il suo linguaggio, i personaggi forti e graffiati, fragili e delicati, capaci di rinascere nello sterco senza sporcarsi. Il destino non fa sconti, ma i puri, i suoi puri si salvano e risorgono.

Senza fretta e con immensa stima aspetto il suo prossimo libro.

Voto: 9+

Grazie ValeriePerrin GraziE


Le anime gemelle si incontrano in una dimensione senza tempo per questo “sembra” sempre come “il primo giorno”.

Pierantonio Orza


 

DOMANI, DOMANI di Francesca Giannone

  Il romanzo si svolge nel Salento durante il biennio compreso tra l’estate del 1958 e quella del 1960. Lorenzo e Agnese gestiscono insiem...