domenica, febbraio 27, 2022

IL NUMERO PIÙ GRANDE È DUE. FABRIZIO CARAMAGNA

 

INCLASSIFICABILE PER LA TROPPA BELLEZZA

“Non è miliardi di miliardi il numero più grande che ci sia.

Il numero più grande è due”

 

Come si fa a spiegare la poesia? Gli esseri umani di solito tentano con le parole e con i gesti di manifestare quello che sentono e pensano. Fabrizio Caramagna fa ben altro. Il suo libro è inclassificabile per la troppa bellezza. Si tratta di un romanzo poetico, apparentemente veloce da leggere, in realtà così penetrante nelle pieghe più recondite dello spirito del lettore, che il tempo si dilata e dopo una prima lettura, ne subentra una seconda, poi la selezione delle pagine più belle fino alla trascrizione di esse.

“Non esiste la solitudine

stai sempre preparando un incontro

con qualcuno là fuori

anche se non lo sai”

 

Il poeta racconta la storia più ordinaria per eccellenza: un amore. Ciascuna relazione amorosa si compone di incontri, innamoramenti, attese, frequentazioni, separazioni, ricongiungimenti … crisi, abbandoni reali o apparenti e finali lieti o tristi. Ciò che rende rilevante un rapporto è l’unicità che lo contraddistingue. Sebbene la letteratura sia traboccante di romanzi magistralmente scritti, Fabrizio Caramagna eccelle nell’arte di spiegare in strofe emozioni e situazioni che sono incomprensibili e indecifrabili. Costui è un mago dell’anima prima che del linguaggio: come un compositore egli descrive tutto un mondo, un sentimento o una visione della vita in pochissimi versi. Ricama immagini, sensazioni, natura e oggetti sulla trama semplicissima ed essenziale fatta dall’esperienza dei suoi protagonisti. Su ogni singolo foglio il tempo si ferma. Il cuore resta sospeso ad indagare se stesso e il proprio ovattato battito, fino a scoprire qualcosa di nuovo che lo riguarda.

Questo testo strano e straordinario, se accolto con sagace predisposizione, è paragonabile ad una sessione di psicoterapia: aggiunge, completa o forse rende edotti sui pezzi mancanti.

Eccco alcuni passaggi che giustificano il mio pacatissimo entusiasmo:

 

“Ci sono persone che entrano nella tua vita

per farti felice

e altre per cambiare la tua idea di felicità.

E non è la stessa cosa”

 

“E adesso che tu sei partita e io sono solo.

Nessun’altra cosa fa il rumore di un vetro

spezzato

come pensare a te dopo mezzanotte”

 

“Sbagli tutto” disse il buon senso al cuore. Prima

devi costruire il lieto fine e solo dopo scriverai

la storia. Se inverti l’ordine perderai sempre.

Ma il cuore sapeva che quel lieto fine esisteva già,

in qualche parte dell’universo.

E decise di andarlo a cercare”

 

 

Quelle di Caramagna sono delle pitture dal tratto breve, deciso e dal colore intenso. La mia meraviglia è rimasta catturata dalle sue trasfigurazioni, dalla capacità di rappresentare i momenti e gli eventi in qualcosa che la realtà non potrebbe mai raggiungere. Eppure, le visioni che ne derivano sono ancora più tangibili ed autentiche di essa. 

“L’unica cosa che porto in tasca è una manciata

di stelle.

E dovreste vedere i suoi occhi quando apro

le mani e le lascio correre invisibili sui prati.”

 

“Tra un battito e l’altro c’è stata una lunghissima

pausa.

È perché il cuore ha visto i tuoi occhi e si è girato

e ha sorriso a tutti gli organi vicini”

 

“Hai sentito un brivido sulla tua spina dorsale

Proprio qui vicino alle scapole.

Una farfalla sta provando le tue ali e volteggia

felice nel prato

e si chiede perché non torni a usarle.”

 

 

Leggendo questo libro, parecchie volte mi è venuta alla mente una lirica di Alda

Merini, dal titolo Terra d’Amore: “Io non ho bisogno di denaro/ ho bisogno di sentimenti/ di parole, di parole scelte sapientemente/ di fiori, detti pensieri…” Meglio di me, la grandezza di una poetessa, spiega ciò che ho letto: fiori detti pensieri.

 

“Il tuo cuore è infranto

Ma sotto cumuli di macerie

c’è un piccolo fiore luminoso

cha ha la vibrazione di una farfalla bianca.

Un saggio un giorno mi disse

il nome di quel fiore

“credi sempre nel futuro”

 

“Te lo chiedo nel caso non riuscissimo più

a incontrarci in questa vita:

tu ce l’hai un piano per far pace nella prossima

vero?”

 

“Ci sono momenti in cui la delusione viene a cercarti

l’anima come fanno i suonatori con i tasti musicali,

e più i tasti sono ampi e profondi e più basta una sola parola

o un gesto a far risuonare dentro di te una musica

che non vorresti mai sentire”

 

E infine uno dei miei preferiti

 

“A volte due persone

per combaciare devono prima rompersi in mille pezzi”.

 

Ho esordito definendo questo libro inclassificabile per la troppa bellezza, pertanto

il mio voto è 11,12,13 … 100 e lode

 

Grazie FABRIZIO CARAMAGNA Grazie

 

 

 

 

giovedì, febbraio 10, 2022

TRE, VALÉRIE PERRIN

 


TRE

Étienne, Nina e Adrien, all'età di dieci anni, si trovano a scuola nella stessa classe. Qui stringono un’amicizia così forte e indissolubile, che li accompagnerà per il resto della loro esistenza. I ragazzi sono dei moderni moschettieri: Tre è l’espressione di un legame tra individui con storie, caratteri, sensibilità completamente diversi, che però, uniti, sprigionano una forza tale da renderli capaci di attraversare ogni difficoltà con gemellare partecipazione. In virtù di questo affetto superano non solo gli ostacoli della vita, ma quelli posti dalle loro stesse fragilità. Per la verità i protagonisti sono quattro: Virginie, con la sua voce narrante, diviene poco alla volta parte integrante dell’identità di Tre.

Valerie Perrin, anche in questa sua terza opera, si avvale con grande perizia di un doppio registro cronologico, raccontando una storia nella storia. Partendo dal 1987 e dal 2017, dondola i personaggi tra passato e presente. Sono sempre loro, riconoscibili e riconducibili a fatti che ne determinano la crescita e le scelte. Le loro strade, sebbene si snodino lungo direzioni diverse, in realtà non si separano mai.

Il libro celebra la fratellanza dei tre senza ipocrisie, né luoghi comuni. Le persone semplicemente SONO, pertanto si rivelano nella loro imbarazzante nudità: promettono e non mantengono, sbagliano, deludono, appassiscono ma nell’amore dell’amicizia rifioriscono.

Per chi, come me, crede alla sacralità di questo tipo di relazione, sarà certo emozionante leggere questi passaggi:

dalla lettera di Étienne e Adrian al matrimonio di Nina:

 “Carissima Nina, noi non abbiamo alcun ricordo che risalga a prima di te. Ci siamo conosciuti quando avevamo dieci anni, è vero ma i ricordi prima di te non esistono. Tu sei l’inizio. Sei la brava scolara, l’amica, la sorella, la nostra luce. E non la luce di una torcia elettrica, no sei l’astro, l’asteroide, l’unica, il fiume, il nostro anello di congiunzione. Tre. Siamo cresciuti in tre”.

Quando Étienne riappare dopo un lungo silenzio:

“Ha un’aria stanca. Si è tolto il cappuccio ma non il giaccone. Ancora non riesco a credere di essere nella stessa stanza con lui. Certe volte viviamo cose talmente immaginate o temute che, quando succedono, non riusciamo ad afferrarle. Ne restiamo come al di fuori”.

“Siamo come quei fratelli che si ritrovano dopo una separazione e hanno esattamente gli stessi riflessi di prima. Basta liberare gli adulti che sono stati bambini insieme e subito torna a galla l’infanzia.”

È un romanzo avvincente e appassionante, che coinvolge l’empatia del lettore con tensione crescente. Amo le storie di Valerie Perrin, il suo linguaggio, i personaggi forti e graffiati, fragili e delicati, capaci di rinascere nello sterco senza sporcarsi. Il destino non fa sconti, ma i puri, i suoi puri si salvano e risorgono.

Senza fretta e con immensa stima aspetto il suo prossimo libro.

Voto: 9+

Grazie ValeriePerrin GraziE


Le anime gemelle si incontrano in una dimensione senza tempo per questo “sembra” sempre come “il primo giorno”.

Pierantonio Orza


 

domenica, gennaio 23, 2022

IO MI FIDO DI TE, L. LITTIZZETTO






Luciana Littizzetto descrive la propria vita dal momento in cui, con il compagno Davide, decide di prendere in affido due fratelli quasi adolescenti, Vanessa e Jordan.

Si tratta di una maternità generata dal sentimento anziché dal bisogno fisico di procreare: se i figli si partorissero dal cuore, questi ragazzi sarebbero certamente figli naturali.

Il racconto espone dunque la quotidianità di una famiglia messa insieme dal destino e dall’amore: le peripezie di Jordan e Vanessa si alternano alla descrizione degli stati d’animo della scrittrice come pure ad alcune digressioni sul comportamento degli animali con i propri cuccioli. 

“Perché proprio Vanessa e Jordan? Quante volte mi sono fermata a pensarci. Perché proprio loro? Potevano essere Gennaro e Priscilla. O Melissa e Valerio … E la vita sarebbe stata completamente diversa. Migliore o peggiore, chi lo sa. Il destino ha scelto per noi. Come un severo mazziere ha mescolato le carte e poi le ha distribuite. Per Luciana e Davide, Jordan e Vanessa. Questa l’assegnazione”

La scelta di crescere due bambini già grandi, in qualche modo "adulti", con il loro passato e con le loro ferite, presenta inevitabilmente ostacoli e problematiche, nonchè innumerevoli occasioni di riflessione. Ci si domanda, come reagiremmo noi in un analogo contesto e, come mamma, sarei molto fiera di avere le stesse risposte e le stesse lucide reazioni di chi scrive. La narrazione è, pur nella sua profondità, straordinariamente ironica e leggera. La meraviglia del linguaggio della Littizzetto è quella di togliere pesantezza all'esistenza, tutto in qualche modo si raddrizza, si supera , si accetta. 

“I colloqui coi professori. Chi ha attraversato questa esperienza premorte sa di cosa stia parlando. Io, grande sostenitrice della scuola pubblica, con Jordan ho dovuto cedere alla privata… Amatissimo e detestato a morte. Lui è così. Angelo e demone, la personificazione di un romanzo di Dan Brown…”

L'autrice descrive, attraverso la relazione con i figli, la conoscenza con una nuova parte di sé e di conseguenza anche la sua genesi come mamma "seconda". Sebbene il tema dell'affido sia importante, nel corso della lettura ci si dimentica di lei come affidataria e spontanemente ci si identifica nelle dinamiche di quel nucleo familiare, nella volontà di fare il meglio anzi "il meglio dei megli". 

“C’è un solo requisito per fare famiglia. Uno solo. Semplice. L’amore … La famiglia deve essere una roba morbida, perché più è morbida e meno si battono le testate. Il materiale migliore è la gommapiuma, che se ci dai dentro una craniata non ti fa male, piuttosto rimbalzi un po’. È famiglia quella che accoglie, si apre, fa spazio in casa e nell’anima”.

A tutte le donne che intraprendono o hanno intrapreso il percorso di dedicarsi con amore alla crescita di un bambino dato alla luce da un altro grembo, dedico con ammirazione e stima questo pensiero:

Una madre è come una sorgente di montagna che nutre l’albero alle sue radici,

ma una donna che diventa madre del bimbo partorito da un’altra donna

è come l’acqua che evapora fino a diventare nuvola

e viaggia per lunghe distanze per nutrire un albero solo nel deserto.

(Talmud)



 

 

 

mercoledì, gennaio 12, 2022

LA TRISTEZZA HA IL SONNO LEGGERO, DI L. MARONE

Sangallo, gennaio 2022

LA TRISTEZZA HA IL SONNO LEGGERO

Contenuto: Erri, il protagonista è un giovane 40enne che, ricordando alcuni momenti fondamentali della sua infanzia e della sua gioventù, elabora il presente. Il primo passaggio cruciale è la separazione dei genitori e la descrizione del difficile rapporto con entrambe queste due figure di riferimento, le cui scelte sentimentali lo porteranno apparentemente a vivere come mezzo figlio in due famiglie. In realtà, sebbene il padre e la madre esprimano i propri sentimenti in modo inadeguato, si percepisce continuamente nei suoi confronti un amore incondizionato da parte di tutti i membri dei due nuclei familiari, fratelli compresi. In un percorso fatto di dialoghi, riflessioni su se stesso, eventi che in parte lo sconvolgono, Erri fa i conti con un'insicurezza cronica e con quel formicolio nella pancia che, piano piano, gli dà il coraggio e la forza di credere di essere ancora in tempo per spiegare le ali.

Commento: è sempre interessante e curioso leggere autori con protagonisti maschili. Innanzi tutto per capire che non siamo poi così diversi, a distinguerci è la personalità non la categoria di appartenenza. Erri identifica magistralmente le debolezze e le fragilità di chi non è cresciuto nella famiglia del mulino Bianco. Del suo personaggio mi colpisce lo sforzo colossale nel decidere di prendere il volo, come se fosse un'eterna crisalide che fatica a diventare farfalla, pur avendo già in sè tutte le caratteristiche idonee ad esserlo. Mi ricorda tanto quelli che hanno paura non di fare ma addirittura di desiderare qualcosa, convinti di non valere abbastanza per meritarselo. Questa considerazione  evoca una frase di un altro libro di Marone:

"I sogni qualche volta si presentano alla tua porta, ma solo se ti sei preso la briga di invitarli. Altrimenti puoi star certo che la serata la trascorri da solo".

(da "La tentazione di essere felici")

Erri che apre la fumetteria è uno di noi, nel momento in cui decidiamo che un sogno diventa realtà solo se lo si trasforma in progetto. L'unica strada è AGIRE, smettendo di ascoltare quel mostro interiore che blocca ogni iniziativa. Bisogna provarci, smettere di procrastinare e mettersi al lavoro. 

Alcuni passaggi mi hanno fatto molto riflettere. Lorenzo Marone ha il dono di rivelare in poche righe delle verità che preludono a silenzio e riflessione profonda.

Ne trascrivo un paio:

È vero, il passato non si può aggiustare a proprio piacimento. Però, almeno, possiamo imparare dai nostri errori, così da non ripeterli, per non chiamare ogni volta in causa il destino che, in realtà, ci segue sempre un passo indietro e si ciba degli sbagli che lasciamo lungo la strada". 

"In verità è che la vita è un insieme di episodi che poi si tramutano in ricordi e, se non siamo in grado di dare loro la giusta valenza vuol dire che non meritiamo di conservarne memoria. E senza memoria che abbiamo vissuto a fare?".

Questa frase, la mia preferita:

"... l'amore, quello vero, non deve resistere al tempo, ma alle ferite".

Se mai Lorenzo Marone passasse di qua, lo ringrazio dal profondo del cuore per la grandezza dei suoi pensieri, la bellezza del suo linguaggio e la raggiungibilità dei suoi personaggi.

Grazie Lorenzo Marone Grazie.

Rossana Palieri


 

venerdì, settembre 17, 2021

LE LEZIONI DEL CAMMINO 3: RICONOSCI LA TUA BELLEZZA

 


"Riconosci la tua bellezza, riconoscila tu"

Ci sono persone che danno tutto incondizionatamente in ogni cosa che intraprendono, spesso senza valutare se davvero ne valga la pena o con chi ne valga la pena. Lo fanno per diversi motivi, talvolta per il bisogno di dimostrare a se stesse di valere abbastanza e di essere all’altezza della vita, di quell’incarico o di quella relazione. Quando ci si impegna così strenuamente in ogni attività che si svolge, se le risposte non sono conformi alle aspettative, la delusione o la frustrazione sono in agguato. Inevitabilmente arriva un momento in cui ci si stanca: ci si stanca di farsi il mazzo, ci si stanca di tollerare situazioni e persone oggettivamente tossiche, ci si stanca di immolarsi per il bene di qualcuno che non siamo noi, ci si stanca di stancarsi. Ciò che ostacola la nostra armonia e turba la nostra sensibilità, va educato, gestito e se necessario allontanato.

Io, che sono un’inguaribile insicura, che ho regolarmente pudore nella scelta delle parole da usare, che in caso di una divergenza mi difendo malissimo, ho ricevuto nel corso del cammino delle conferme inaspettate, risposte che hanno voltato il mio sguardo in un posto non nuovo ma riarredato: le stanze del mio cuore. Entrando nella solitudine della cattedrale di Pontevedra ho percepito la gratitudine e la bellezza di esistere, esattamente come sono, senza fatica e senza doverlo dimostrare. Chi ci ama davvero, ci protegge, non ci chiede di essere perfetti, non pretende il nostro sacrificio a proprio vantaggio e non ci dà per scontati: ci ama a prescindere e accetta il nostro errore.

Se si riconosce la propria bellezza, la si può difendere. L’individuazione di questo bene spetta a noi, solamente a noi. Il fatto di amarsi, di prenderne atto è meraviglioso quanto ritrovare qualcuno che avevamo perso e di cui sentivamo la mancanza. Questo ricongiungimento è imprescindibile per credere in noi stessi e riprendere a volare, raggiungere nuove altezze fino sognare sogni ancora più belli.

Molti cammini sono fatti di sentieri tortuosi e arzigogolati, in alcuni tratti precari o mal segnalati, perdersi è inevitabile ma ritrovarsi è irrinunciabile. 

Grazie cammino grazie 💓


"Ciò che determina il destino di un uomo è l'opinione che egli ha di sè" 

Henry David Thoureau

 



 

giovedì, settembre 16, 2021

LE LEZIONI DEL CAMMINO: LE PERSONE SONO VIAGGI



La bellezza dell’ascolto e la generosità del racconto (Giorno 2, Apulia - Portogallo)

Le persone sono viaggi, ascolta sempre la loro storia. (Giorno 8, Arcade - Spagna)

Ho incontrato uomini e donne, in diversi contesti e paesaggi: dai dipendenti degli hotel e dei ristoranti ai pellegrini in marcia lungo i sentieri o in sosta nei rifugi. A pranzo, a cena, negli alberghi, dappertutto chiedevo sempre il nome a chi si occupava di noi: Josè, sua figlia Sara, Carlos, Mariana e il gatto Darsi, Bruna nel ristorante dei nonni, Antonio, Manuel, Belen … altri due Manuel e un Rubens. Il mio atteggiamento era senz’altro aperto, predisposto alla conoscenza e poi ero curiosa, ci bastava essere gentili, sorridere e alla fine tutti si intrattenevano con noi. Qualcuno ci ha raccontato la propria storia a partire dall’infanzia, altri mi hanno descritto la quotidianità e qualcun altro ci ha parlato dei figli e della famiglia. Manuel, il giovane e brillante receptionist dell’hotel di Caldas de Reis, ci ha telefonato alla fine del cammino, solo per sapere se fossimo arrivati bene a Santiago. 

Nonostante la casuale vicinanza di tanti inaspettati compagni di viaggio, i ripetuti ritrovi con Diane e Dennis sono stati il principio di un'amicizia che ancora dura e, nonostante la distanza, difficilmente si estinguerà.

Nella maggior parte dei casi, ho ascoltato i miei interlocutori come se mi trovassi allo spettacolo del mio artista preferito. Ero consapevole che mi stavano rendendo partecipe delle loro vicende personali, stavo facendo la conoscenza di esseri umani dal passato e dalla vita sorprendentemente interessanti. Offrire la descrizione della propria esistenza all’ascolto di una sconosciuta e in qualche modo arricchirla con la propria esperienza è un eccezionale atto di generosità. Al di là del piacere di trascorrere insieme un tempo dilatato, mi sono resa conto di quanto sia bello dimenticarsi di sé, mettersi da parte e fare posto all’altro. Mi hanno lasciato il ricordo di località in cui non sono mai stata, di situazioni che posso solo immaginare, eppure di cui mi resta memoria. Con le loro testimonianze è come se mi avessero aperto una finestra e mostrato altri scenari, donandomi ogni volta un viaggio nel viaggio.

Quando qui dove risiedo mi mostro cordiale con i miei simili, la gente talvolta reagisce come se stessi per chiederle un favore, perché ci si occupa prevalentemente di ciò che è noto, affine, consueto e familiare. Ogni individuo che attraversa il nostro destino, anche il vicino di casa meno simpatico, è protagonista di una storia singolare, differente da tutte le altre, sta a noi scegliere se ignorarla o riconoscerne l'unicità.

Grazie cammino grazie💗


 "Le belle persone si distinguono, non si mettono in mostra. Semplicemente, si vestono ed escono. Chi può, le riconosce". 

Cesare Pavese

  

martedì, settembre 14, 2021

LE LEZIONI DEL CAMMINO: LA GRATITUDINE



Il cammino portoghese: giorno 1, Porto - Vila do Conde

"Mi piace tutto ciò che mi circonda e penso a quanto raramente, nella mia quotidianità, io realizzi le numerose ragioni per cui provare gratitudine. Le cose non riuscite o andate diversamente sono sempre le più pesanti ... è arrivato il momento di viaggiare leggeri". 21.08.2021 

Quando rifletto sulla mia società e su quella parte di mondo in cui sono cresciuta e ho avuto la fortuna di nascere, non posso fare a meno di pormi delle domande.

Perchè le contrarietà e i dispiaceri fanno più rumore della gioia o della bellezza? Perchè gli esseri umani si torturano pensando più a ciò che gli manca che a quello che già hanno? Quali sono i ricordi che ci occupano maggiormente: quelli disgraziati e dolorosi o quelli lieti e prosperi?  Perchè è così difficile vivere con la consapevolezza di avere subito dei torti o di essere stati trattati con fare irrispettoso? 

Alla fine, nel passato non si torna e gli eventi non si possono cambiare. Quindi o li si accetta o si passerà il presente a fare la guerra con il passato. Che poi ... questo attaccamento al successo o al nostro concetto di giustizia non è forse un atto di superbia, la volontà ostinata di dare soddisfazione all'orgoglio? Perchè trattenere anzichè lasciare andare? Perchè opporre resistenza anzichè accettare? 

Il cammino ha accompagnato il mio sguardo in direzione dello sfolgorante spettacolo della natura: oceano cobalto, colline rigogliose, foreste fiabesche, ruscelli turchini, rivoli e laghetti di giada, sentieri variegati. Mi sono trovata dinnanzi a paesaggi intatti e incantati, cui giungevo marciando con passi leggeri e gambette allenate, respirando a pieni polmoni. Ad ogni movimento un pensiero se ne andava e un altro arrivava, portando con sè una nuova energia. Tutto quello che alla partenza mi appesantiva il cuore diventava via via più piccolo fino a scomparire del tutto. I miei occhi si rivolgevano al blu e al verde, il mio saluto a persone sconosciute che mi sorridevano.

L' esercizio della gratitudine si è intrufolato nelle mie giornate, con la coscienza di avere il privilegio di muovermi, respirare, vedere e vivere senza alcuna limitazione. Ho provato a immaginarmi cosa mi sarei persa se i geni, il destino o la vita mi avessero negato una di queste straordinarie funzioni. Grazie perchè sono viva in un mondo che mi piace, grazie perchè alcune delle persone che ho perso, andandosene mi hanno fatto un ragalo, grazie perchè ho una casa con una famiglia dentro, grazie perchè ho luoghi e amici che mi aspettano. Grazie perchè vedo tutto il bene che c`è nel mio presente. Se penso a quei dispiaceri che mi offuscavano il sorriso, mi rendo conto che sono un'inezia in confronto all'amore e all'armonia che mi circondano.

Probabilmente tornerò a darmi pena di tante cose e a ribellarmi a fatti e situazioni irreversibili. Tuttavia ho fiducia che sarà proprio l'esercizio della gratitudine a guidarmi sulla riva più sicura. 

Grazie cammino grazie💓


" Il sole non splende per pochi alberi e fiori, ma per tutta la felicità del mondo".

Henry Ward Beecher

mercoledì, settembre 01, 2021

SANTIAGO DE COMPOSTELA

 


Ecco attraverso le immagini una giornata che a parole ancora non riesco a descrivere e nemmeno ad elaborare.

Fosse per me, domani, mi alzerei presto e continuerei altri 20, 30 Km. Tuttavia, so che il mio Cammino prevede un altro percorso. Lui sarà con me sempre, come filosofia di vita. 

La partenza:




 Gli ultimi 10 Km e Santiago prima di arrivare:





L`arrivo:


Dennis e Diane sono arrivati un`ora prima di noi e ci hanno aspettati  sotto i portici della piazza 





Le preghiere e i desideri sono stati portati al Duomo di Santiago, deposti in una nicchia dedicata alla Madonna. Ho acceso cinque candele, dedicate a persone e situazioni che andavano onorate.







Ritiro del certificato del pellegrino (in latino), esibendo tutti i timbri raccolti durante le tappe del cammino




LA LEZIONE DI OGGI: Amati, ascoltati e non forzare mai niente. Se non ti senti di dirlo, taci. Stai nel silenzio, che è bellissimo. Se lo vuoi dire, stai nella condivisione, basta che tutto il tuo essere dilaghi in quella direzione. 

Grazie Cammino Grazie ❤










martedì, agosto 31, 2021

IL CAMMINO GIORNO 11: CALDAS DE REIS -PADRON - ESCLAVITUD (27 KM)



Alla partenza distano ancora 44 km da Santiago. 



La mattina scorre in modo divertente: i pellegrini aumentano e le farfalle danzano ai lati dei sentieri.



Per un tratto si conversa, ci si conosce e poi si prosegue: ogni passo ha il proprio ritmo e il proprio tempo ed è giusto evitare di rallentare o accellerare sia l`incedere nostro che quello altrui. La brevità degli scambi ci consente di parlare con tanti viandanti, alcuni già incontrati, altri mai visti: due signore italiane, tre studentesse spagnole, una coppia pensionati francesi di Strasburgo, Vanessa, una ragazza tedesca già incontrata in Portogallo, due giovani della repubblica ceca, già presenti al centro sociale di Belen.




Sto proprio pensando che è da un paio di giorni che le nostre vie non incrociano quelle di Diane e Dennis di Washington, un po` me ne rammarico, spero che stiano bene. Alzo lo sguardo sulla piazza principale di Padron e riconosco la testina bionda della mia amica americana, con un cappello a forma di caciotta. La guardo e lei mi vede. Le sorrido e le faccio un cenno con la mano. Diane si alza, ci raggiunge e mi abbraccia con la stessa intensità con cui mi salutano mia madre e gli amici più cari. Festeggeremo insieme il nostro arrivo a Santiago.


Il cammino nella sua evoluzione rende noto l'estraneo. Siccome siamo tutti forestieri sulla stessa strada e con la stessa meta, le distanze si accorciano e le difese si abbassano. Si incomincia così: si sorride e si dice BUON CAMMINO.

Le lezioni di oggi sono due:

1.  La diversità è per eccellenza la caratteristica che ci rende uguali.

2. Sorridi sempre, che aiuta. Se la luce è brutta, il riflesso dei denti farà da contrasto 😃

Grazie Cammino Grazie ❤️ 

IL CAMMINO, GIORNO 10: PONTEVEDRA - CALDAS DE REIS (23 KM)

Lunedi 30 agosto , decimo giorno di cammino 

Siccome Santiago è sempre più vicina, l`umore è buono e i passi sono leggeri. L`atmosfera in particolar modo diventa esaltante quando raggiungiamo, poco dopo la partenza, il 60mo chilometro prima della meta. Al momento dell`inizio, a Porto, il tratto da percorrere prevedeva circa 270 Km. È vero che due volte abbiamo preso il Taxi, ma per un tragitto totale di 10 Km. 

Pilastro che segnala i 60 Km per Santiago

Oggi abbiamo attraversato vigne, sentieri in pianura, boschi di castagni, campi traboccanti di fiori e farfalle che, in questi ultimi giorni, avvicinandoci al traguardo, stanno notevolmente aumentando. Secondo me, si mettono d`accordo: quando una smette di seguirci, ne arriva subito un`altra: le farfalle del cammino sono fate madrine, che non lasciano mai soli i viandanti! Ciascuna ha il suo pellegrino da accompagnare, lo riconosce dal passo e dal bagaglio.





Nel primo pomeriggio siamo arrivati alla località di Caldas de Reis.


La scelta di percorrere il cammino portoghese é molto importante per l'economia di questo territorio, che al di là delle vigne e di qualche capannone non ha grandi opportunità di lavoro o di crescita  economica. Pertanto, quando si parla con scandalo di commercializzazione dei pellegrinaggi, rimango perplessa. Dipende sempre dal modo in cui si fanno le cose: se la mia esperienza porta un vantaggio a qualche hotel, bar, negozio o ristorante, io ne sono lieta e incoraggio anche gli altri a fare lo stesso. Svolgo questa riflessione dopo avere visto l'impegno e la cura dei vari professionisti che operano lungo il cammino.

In questa regione si cena dopo le ore 21.00. Questo orario, per noi che viviamo nel nord o nel centro nord di qualsiasi geografia, è una sfida. Abbiamo fame già verso le 18.00!

Ed ecco incombere inesorabile, la lezione del cammino di oggi:

Dal momento che il mondo non ruota esclusivamente intorno ai tuoi bisogni, sii paziente. Sapere aspettare è una dimostrazione di forza e la pazienza è forse l`unica forma di controllo, giacchè la maggior parte degli eventi cruciali della vita, quelli che te la cambiano, sono per definizione fuori controllo e imprevedibili.



Grazie cammino Grazie ❤️ 

lunedì, agosto 30, 2021

IL CAMMINO, GIORNO 9: ARCADE - PONTEVEDRA (12 Km)

 

Carissimi tutti

Oggi ho visto che anche in Argentina, in Canada, in Spagna, in Portogallo e in diversi altri Paesi ci sono persone che seguono il mio blog del cammino. I nuovi amici conosciuti tra un sentiero e l'altro mi stanno inoltrando in ogni dove. Ringrazio tutti, perchè la condivisione amplifica la meraviglia di questa esperienza.

Nono giorno 

In questo nono giorno abbiamo fatto solo 13 km. I sentieri sono stati uno spettacolo: natura con boschi e ruscelli, di tanto in tanto qualche cavallo.

Siccome il tragitto è stato breve, abbiamo dedicato molto tempo al riposo e alla visita della città di Pontevedra, nel cuore della Galizia. 


Abbiamo incontrato un altro viandante, già visto a Tui, partito addirittura da Lisbona. La cosa simpatica è che da qui a Santiago di Compostela mancano circa 67 Km e, strada facendo, si ritrovano quasi tutti i pellegrini incrociati tra una salita o una pausa ìn qualche rifugio.



In questa ultima domenica di Agosto 2021, a pochi giorni dal nostro arrivo alla meta, ho pensato con gratitudine alla magia del viaggio. Il cammino riflette come uno specchio le caratteristiche di chi lo percorre e le porta alla luce, insegna a leggere i segnali e a seguirli. Come una bussola, dà la direzione e giorno dopo giorno, passo dopo passo, la propria visione della vita diventa più chiara. Ci si vede dall'esterno e si apprende ad accogliere tutto il bello che c'è ... dentro e fuori!

Ecco, la lezione:

Riconosci la bellezza che hai dentro. Riconoscila tu.

Grazie Cammino Grazie ❤️ 



DOMANI, DOMANI di Francesca Giannone

  Il romanzo si svolge nel Salento durante il biennio compreso tra l’estate del 1958 e quella del 1960. Lorenzo e Agnese gestiscono insiem...